La penisola salentina costituisce il ponte naturale che unisce l’Europa alla Grecia e all’Oriente.
Dal versante adriatico la catena montuosa dell’Epiro greco-albanese e le isole elleniche di Othonoi e Corfù sono ben visibili dalla costa adriatica quando il cielo è più terso, e non è un caso se la incantevole città di Otranto è chiamata “la Porta d’Oriente”.
Si pensi che la prima isola greca, la sopra citata Othonoi (Fanò per noi salentini) è raggiungibile in motoscafo in due ore di traversata trovandosi a soli 80 chilometri dal porto di Santa Maria di Leuca.
Tanta vicinanza e il terreno fertilissimo spinsero gruppi di Micenei a insediarsi nelle nostre terre già nell’Età del Bronzo (nel periodo tra il diciottesimo e l’undicesimo secolo avanti Cristo). Ai Micenei successero nell’ottavo secolo avanti Cristo coloni greci che fondendosi ai locali avrebbero costituito la grande civiltà magno-greca, cambiando per sempre la storia del continente europeo e del mondo occidentale tutto.
Un ponte tra Occidente e Oriente
Salento come “Porta d’Europa” da entrambi i suoi versanti costieri, quello rivolto verso il Nord e la foce del fiume Po e l’altro che guarda a sud-ovest allo Stretto di Messina e a risalire il Golfo di Napoli.
Tanto evidente per gli antichi era questa strategica posizione geografica che il Padre della Storia Erodoto dedicò una ampia narrazione alle origini della civiltà salentina. Scriveva infatti Erodoto che al ritorno da una spedizione in Sicilia giunsero qui naufraghi i Cretesi dopo una tremenda tempesta.
Nell’attuale Capo di Leuca essi avrebbero poi fondato una città alla quale dettero il nome di Hyrie, l’attuale Montesardo sita a poca distanza da Villa Graziella. Altre città seguirono tra le quali basterà citare Kalo Polis (tradotto in italiano come “la città bella”) vale a dire l’odierna Gallipoli. Origini nobilissime può vantare il nostro amato Salento.
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